Pubblichiamo di seguito la lettera ricevuta dal Professor Franco Pedrotti, luminare della botanica:
“L’Ente Autonomo Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise ha preso la decisione di effettuare un
taglio di pini nella pineta di Villetta Barrea.
Viene subito da dire che un parco nazionale ha per scopo quello di proteggere gli alberi e non di
tagliarli. La pineta di Villetta Barrea è un bosco residuo e relitto, di grande interesse fitogeografico,
poiché rappresenta l’ultimo frammento di una pineta che in passato era molto diffusa in tutto
l’Appennino centrale, come risulta dalle analisi polliniche eseguite.
In un Parco Nazionale si dovrebbero sempre prevedere alcune aree ove il bosco è lasciato al suo
libero sviluppo, in modo da raggiungere la fase ecologica della fluttuazione. In questo caso gli
alberi completano nello stesso punto il loro ciclo vitale, dal seme alla vetustà. Questa forma di
gestione dovrebbe essere applicata anche alla pineta di Villetta Barrea.
Si può anche pensare a una forma di gestione più articolata della pineta, sempre che non comporti
l’eliminazione di porzioni della stessa. In nessun caso è ammissibile il taglio, né lo sfoltimento
giustificato da prevenzione incendio.
La prevenzione incendio va fatta utilizzando uomini e mezzi adeguati che non prevedano la
distruzione o la manomissione del bosco, altrimenti distruggiamo ciò che invece vorremmo tutelare.
Si chiede pertanto che il Parco voglia ripensare e sospendere definitivamente questa insensata
decisione, ancor più che questa pineta rappresenta un alto valore ecologico, storico, culturale e botanico.
Essa mostra una importante rinnovazione di pino e latifoglie, nonché una struttura forestale ormai
notevole. Questa pineta è importante anche per la stabilità idrogeologica e per la biodiversità,
racchiudendo specie di piante non comuni (es.: Orthilia secunda).
Essa incarna anche un alto valore da un punto di vista forestale, in quanto essa rappresenta l’opera
dei forestali e la pineta madre dei rimboschimenti realizzati in Italia centrale.
Professore Emerito Franco Pedrotti,
già Consigliere del Parco e già Presidente della commissione scientifica del Parco “
Come dire: prevediamo la carie togliendo i denti…Semplicemente abominevole! Ma non è che , sotto sotto, ci sono interessi 💰💰💰💰?
Parole sacrosante, di contenuto scientifico
Stessa sorte è toccata alle pinete litaranee tra Marina di Grosseto e Castiglione della Pescaia, che a differenza di quelle contigue frutto di recenti impianti artificiali sono relitti di antiche pinete archeofite, con eccellenze naturalistiche ( dalla ghiandaia Marina al Cervone, a 7-8 specie di orchidee spontanee l, tartarughe di Hermanni, etc), protette da Direttiva habitat europea: ne sono stati sottoposti a pratiche antincendio finanziate con fondi europei, passando con ruspe e trincea, eliminando tutto il sottobosco oltre a diradare i pini. L’impatto sulla struttura dell’habitat, sulla biodiversità e i processi forestali in atto, sono quelli dell’articolo. Sì noti anche che gli incendi degli anni scorsi in quelle zone sono stati per la quasi totalità dolosi.
Basta, è necessario un intervento del Ministero, si sta perdendo ovunque un patrimonio inestimabile, il pino, domestico o marittimo che sia, è un simbolo del nostro Paese e del nostro Paesaggio nel mondo, ed è a serio rischio di estinzione (cit. Prof. Bencivenni, Italia Nostra Firenze)