L’Autostrada dei Parchi e la fauna selvatica: la società concessionaria protegga animali e automobilisti
Gli interventi necessari per impedire agli orsi e agli altri animali di attraversare autostrada A25 nel tratto Pescina – Cocullo
L’Aquila, 16 aprile 2021 – Da una missiva inviata dal Parco Nazionale dell’Abruzzo, Lazio e Molise al Ministero della Transizione Ecologica si apprende che pochi giorni fa l’orsa Amarena e i suoi quattro cuccioli hanno più volte attraversato l’autostrada A25 nei pressi della galleria di Cocullo e che il tratto in questione è stato anche in passato attraversato dallo stesso animale. La notizia in sé non è eccezionale, visto che episodi di presenza di animali selvatici sulle corsie della medesima autostrada si verificano periodicamente. Si tratta in ogni caso di un tratto critico per l’attraversamento in zona di ungulati e lupi. Sempre dalla stessa missiva si apprende che la società che gestisce l’autostrada A25 ha già da parecchi anni predisposto un progetto per la riduzione del pericolo di attraversamento di animali selvatici di grossa taglia, che interessa l’intero tracciato autostradale e che il PNALM ha predisposto una scheda di massima per realizzare una sopraelevazione della recinzione ai bordi delle dell’autostrada, attualmente alta 1,20 m, per un importo di oltre 170.000 euro, da realizzare nei tratti più critici, chiedendo al Ministero della Transizione Ecologica di finanziare l’intervento.
Il GUFI – Gruppo Unitario per le Foreste Italiane chiede che sia la società concessionaria dell’autostrada che si fregia della qualifica “Autostrada dei Parchi”, a effettuare, doverosamente, la messa in sicurezza dell’infrastruttura, senza far pesare sulle casse dello Stato una spesa di competenza di chi ha in gestione questa infrastruttura e senza perdere ulteriore tempo rispetto a un provvedimento che andava attuato da anni per la sicurezza delle persone e per la tutela della fauna pregiata. Chiediamo altresì che, nei punti critici presenti lungo il percorso, ove lo spostamento degli animali è impedito dall’arteria viaria, vengano realizzati passaggi “verdi” artificiali (sovrappassi o sottopassi) utilizzando piante appetite dagli animali selvatici, perché gli orsi a gli altri animali selvatici possano attraversare in sicurezza l’autostrada, come avviene su moltissime autostrade in tutto il mondo, per mitigare le conseguenze della frammentazione del territorio.
Il mancato intervento di messa in sicurezza a oggi dell’autostrada da parte della società concessionaria, non trova giustificazioni, se non in un possibile contenzioso con il ministero delle infrastrutture, per il pagamento delle spese dei lavori, che questa ritiene debbano essere a carico dello Stato, in particolare del canone annuale di concessione, per il fatto che questi non rientrino fra i lavori di manutenzione ordinaria di propria competenza.
In ogni caso, la Società Strada dei Parchi ha la concessione in esclusiva dell’autostrada A24/A25 e la responsabilità di assicurare il transito in sicurezza del traffico automobilistico nel tratto di competenza. Non è ammissibile che la stessa società abbia chiamato il tratto in concessione “Strada dei Parchi”, perché attraversa un territorio di elevato valore naturalistico, dove si riscontra una fra le più alte concentrazioni di aree protette in Italia, senza tenere in conto che il fenomeno dell’attraversamento del tracciato autostradale da parte di animali selvatici, anche di grossa taglia, in alcune zone, sarebbe stato frequente e non episodico. Neppure è accettabile che il concessionario ritenga di poter assicurare la pubblica incolumità lungo il tracciato stradale in parola, con una rete di soli 1,2 metri. Non a caso gli episodi di incidenti causati lungo l’autostrada negli anni dagli animali selvatici sono stati molteplici, con la morte di diversi animali, compreso orsi e lupi, oltre a cervi, caprioli e cinghiali, ed è solo un caso se finora non ci sono state vittime umane.
Chiediamo quindi alla società strada dei parchi di provvedere con la massima urgenza a realizzare l’intervento di messa in sicurezza dell’intero tratto autostradale in concessione dall’attraversamento degli animali selvatici, a partire, prioritariamente, dal tratto Pescina-Cocullo, e la riterremo responsabile morale e materiale dei danni ad animali e persone che si dovessero verificare fino a quando l’intervento non sarà realizzato. Chiediamo al Ministero delle Infrastrutture e a quello della Transizione Ecologica, soprattutto alla Regione Abruzzo, di intervenire con la sollecitudine del caso e per garantire la pubblica incolumità, obbligando la Società Strada dei Parchi a realizzare l’intervento e a vigilare sulla migliore realizzazione dell’opera, per porre rimedio a questa grave inadempienza nei confronti degli utenti che ogni giorno utilizzano l’autostrada.
A nostro avviso la società concessionaria dovrebbe realizzare direttamente e a proprie spese l’intervento e se dovesse ritenere che il costo, in tutto o in parte, dovesse ricadere su altri, potrà sempre provvedere in seguito a rivalersi nelle sedi opportune.
Per quanto riguarda la proposta del Parco nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, la realizzazione di una recinzione per impedire il passaggio di un orso e di altri animali di grossa taglia, attraverso un sopralzo di 1 metro e un paragatti sulla recinzione esistente di 1,2 metri, ci appare non idonea.
Da oltre due anni il PNALM partecipa al progetto europeo Life Safe Crossing, che mette in campo azioni per ridurre l’impatto delle infrastrutture viarie su alcune specie prioritarie in quattro paesi europei, fra i quali in particolare prevenire la mortalità sulle strade, in particolare dell’orso in Abruzzo. Al progetto partecipa la più importante società autostradale della Grecia, che secondo quanto riportato nel sito del progetto, ha “coordinato vari programmi riguardanti il monitoraggio delle popolazioni di grandi mammiferi lungo il tratto autostradale, nonché l’impatto di questa infrastruttura sulle differenti specie” e che sicuramente avrebbe potuto dare in questi frangenti un utile supporto tecnico e professionale.
Possibile che in tutto questo tempo non siano state previste iniziative ufficiali per sollecitare la società “Strada dei Parchi” a realizzare gli interventi di messa in sicurezza e promuovere una proposta progettuale di qualità?
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