Presidente del Consiglio dei Ministri – Prof. Mario Draghi
Ministro della Salute – On. Roberto Speranza
Ministro della Transizione ecologica – Prof. Roberto Cingolani
Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali – On. Stefano Patuanelli ministro@politicheagricole.it
Ministro dello Sviluppo Economico – On. Giancarlo Giorgetti
Produzione di energia da biomassa legnosa e salvaguardia del patrimonio forestale internazionale.
Egr. Presidente del Consiglio dei Ministri,
in occasione della Giornata Mondiale delle Foreste indetta dalle Nazioni Unite il 21 marzo di ogni anno, vogliamo richiamare l’attenzione delle istituzioni sulla effettiva tutela del nostro patrimonio forestale oggi sottoposto ad un crescente sfruttamento per la produzione di biomassa a fini energetici.
Ciò si somma alle minacce che storicamente ne compromettono l’estensione e soprattutto la qualità, come gli incendi, i cambiamenti climatici e il sovra-sfruttamento.
Negli ultimi anni, il crescente fabbisogno energetico della nostra società ha avviato l’utilizzo dei nostri boschi e di foreste in altre parti del Pianeta per produrre biocombustibile per le centrali a biomassa. Un recente articolo pubblicato sulla rivista “Nature” riporta un incremento del 49% della superficie forestale europea sottoposta a taglio e un incremento delle perdita di biomassa del 69% in tutta Europa, nel periodo 2016-2018 rispetto al quinquennio precedente. Il Wood Resource Balance (WRB) dell’Unione Europea (2018) mostra un incremento in Italia da 12 mila a 43 mila metricubi tra il 2009 e il 2015, tra i primi cinque Stati dell’EU28. L’ultimo rapporto annuale del EU Joint Research Centre (2021) riporta che ‘il divario tra gli usi e le fonti dichiarate di biomassa legnosa possono essere in gran parte attribuito al settore energetico e consistono principalmente in rimozioni sottostimate“. In altre parole, la gran parte di legno non contabilizzato a livello europeo può essere attribuita principalmente al consumo di energia!
A questo si aggiunge che l’Italia è tra i maggiori importatori di “pellet”, per circa l’85% dei consumi, generando prelievi forestali e impatti sugli ecosistemi forestali fuori dal nostro Paese.
Questa tendenza è favorita dalle politiche, sia a livello europeo, sia nazionale, di deduzioni fiscali e di incentivi economici che hanno alimentato l’incremento dell’uso di questo combustibile per riscaldamento e produzione energetica, promuovendolo come “ecologico” e rinnovabile, sebbene sussistano varie criticità in merito.
La produzione di energia è centrale nello sviluppo delle nostre società e per la qualità della vita dell’uomo, tuttavia è ormai improcrastinabile avviare una decisa conversione dei sistemi di produzione, abbandonando le fonti fossili e sviluppando le fonti rinnovabili e sostenibili. Nonostante lo sviluppo di fonti rinnovabili negli ultimi anni, purtroppo i livelli crescenti dei consumi energetici ci dicono che la produzione di energia da fonti rinnovabili è stata finora in aggiunta e non sostitutiva rispetto quella da fonti fossili.
In questo processo di transizione occorre prestare la dovuta attenzione e cautela agli impatti che la produzione di energia da fonti rinnovabili può determinare. Vogliamo infatti sottolineare che rinnovabile non vuol dire di per sé sostenibile, se viene trascurata la mitigazione e la compensazione delle minacce per la biodiversità e il paesaggio. Nel caso dell’uso delle biomasse forestali occorre anche considerare che non è una produzione neutra e che complessivamente, per ogni chilowattora di calore o elettricità prodotta, è probabile che l’uso del legno inizialmente aggiunga in atmosfera da due a tre volte più carbonio rispetto ai combustibili fossili.
Con questa lettera, Green Impact e Gruppo Unitario per le Foreste Italiane (GUFI) – le due organizzazioni italiane che aderiscono alla Forest Defenders Alliance, un’alleanza che riunisce oltre 100 Organizzazioni Non Governative in 27 Paesi del Mondo (https://forestdefenders.eu/) – desiderano esprimere la crescente preoccupazione sull’inclusione delle biomasse forestali tra le fonti rinnovabili e sostenibili. Tale inclusione sta dando una forte spinta all’utilizzo dei nostri boschi e delle foreste di molte altri parti del Pianeta, compromettendo ecosistemi forestali di elevato valore naturalistico e i benefici che questi producono in termini di servizi ecosistemici.
L‘impiego delle biomasse legnose a scopo energetico è tutt’altro che neutrale rispetto alle emissioni di anidride carbonica in atmosfera e contrasta con il perseguimento degli obiettivi di limitazione del riscaldamento globale, secondo gli accordi assunti a Parigi nel 2015, ben al di sotto dei 2ºC con i sforzi per limitarlo a 1,5ºC. La presunta neutralità è smentita dalle emissioni necessarie per l’apertura dei cantieri e delle piste forestali, per i tagli, per la movimentazione con mezzi meccanici, per i trasporti in centrale, per la frantumazione o riduzione in pellet. Va altresì considerata la quota di carbonio immobilizzata nei boschi nella lettiera, nell’humus e nel biota vivente dei suoli e la componente non esalata in atmosfera che nel sottosuolo si combina con l’acqua dando origine a bicarbonati solubili che stabilizzano il pH degli ecosistemi acquatici rendendoli idonei ad ospitare notevole biodiversità e resilienza. Si aggiunga a questo che mentre le emissioni in atmosfera derivanti dalla combustione sono immediate, l’assorbimento richiede molto tempo per la perdita di funzioni degli ecosistemi disboscati e per i lunghi tempi di crescita di nuove piante.
Inoltre, la produzione di biomassa legnosa da conferire come combustibile nelle centrali a biomassa sta spingendo nel nostro Paese alla conversione a ceduo con turni brevi determinando il serio rischio di compromettere il capitale naturale a medio e lungo termine. Basta citare un dato: nel nostro Paese le utilizzazioni forestali negli ultimi 15 anni sono aumentate di circa il 70%.
Ad evidenziare l’importanza di questo tema, a febbraio scorso oltre 500 scienziati, anche italiani, hanno inviato una lettera a cinque leader politici mondiali (la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen; il Presidente del Consiglio Europeo, Charles Michael; il Presidente degli Stati Uniti d’America, Joe Biden; il Primo Ministro del Giappone, Yoshihide Suga e il presidente della Corea del Sud, Moon Jae-in) per chiedere di arrestare l’utilizzo di biomassa legnosa di origine forestale per produrre energia su grande scala.
Vogliamo in modo analitico e sintetico soffermarci sui punti chiave per cui riteniamo che la produzione di energia dalla combustione della biomassa forestale rappresenta un elemento di forte criticità:
la conversione dei sistemi di produzione energetica con l’abbandono dei combustibili fossili come petrolio, carbone e gas naturale è imposta dalla necessità di ridurre l’immissione in atmosfera di gas clima-alteranti, mentre l’uso delle biomasse forestali produce anidride carbonica e allo stesso tempo compromette le funzioni degli ecosistemi forestali di assorbirla e di produrre ossigeno. Contrariamente all’opinione diffusa, la combustione del legno non è climaticamente neutra e contribuisce in modo significativo all’effetto serra.
✓ La combustione del materiale legnoso, in ambito domestico e in grande quantità negli impianti industriali di produzione energetica, produce particolato sotto forma di polveri sottili PM 2,5 e PM 10, oggi riconosciute all’origine di molte patologie umane e causa di morte nell’ordine di decine di migliaia di persone all’anno. In molti contesti la tecnologia idonea a eliminare o almeno ridurre le emissioni non è adottata.
✓ Sebbene negli ultimi decenni abbiamo assistito ad un aumento in termini di superficie dei nostri boschi a causa dell’abbandono delle aree marginali agricole collinari e montane, lo stesso non si può dire per la loro qualità, come testimoniano i bassi livelli di biodiversità nei boschi di neo-formazione e anche dal volume medio della biomassa legnosa italiana, meno della metà degli altri Paesi europei (circa 150 mc/ha, contro quella di altri Paesi europei di 350 mc/ha).
✓ La produzione di biomassa legnosa per le centrali a biomassa impone modelli di gestione a ceduo con cicli brevi che compromettono la qualità dei boschi e i servizi ecosistemici forniti. La gestione a ceduo per la produzione di biomassa a scopo energetico arreca un danno, reale e potenziale, all’intera filiera del legno con perdita delle specie pregiate (es. le specie del Genere Acer e alcune del Genere Quercus) utilizzate nell’industria del mobile, del parquet, della cantieristica, della piccola manifatturiera (es. strumenti musicali) e l’artigianato. La gestione del patrimonio boschivo deve invece essere guidata da principi ecologici che garantiscano il rinnovamento, l’aumento della qualità forestale, i livelli di biodiversità in modo compatibile con la produzione di massa legnosa.
✓ I boschi devono essere considerati non come un’insieme di alberi, ma come un complesso ecosistema composto da migliaia di specie vegetali e di decompositorie (complessi ecosistemi composti da migliaia e migliaia di organismi autotrofi ed eterotrofi) e quindi la loro gestione non può essere affrontata ponendosi come obiettivo la produzione di materiale legnoso e al contempo trascurando le specie viventi e le funzioni ecologiche.
✓ Gli ecosistemi forestali forniscono numerosissimi servizi ecosistemici alla biodiversità e alla specie umana, dai servizi di supporto come la formazione del suolo, la fotosintesi, il riciclo dei nutrienti ai servizi di approvvigionamento (cibo, acqua, legno, fibre, ect), a quelli di regolazione come la stabilizzazione del clima, l’assesto idrogeologico, la barriera alla diffusione di malattie, il riciclo dei rifiuti, la purificazione dell’aria e la qualità e quantità dell’acqua nei bacini idrografici. Per la nostra specie si aggiungono i servizi culturali con i valori estetici, ricreativi, culturali, scientifici e spirituali. Per questo la gestione degli ecosistemi deve tenere in considerazione tutte queste funzioni.
GREEN IMPACT
Start-up non profit che promuove pratiche trasformative ecologiche ed economiche. Il nostro principale obiettivo è conservare e ripristinare l’equilibrio del pianeta, dando impulso all’innovazione della cultura e dei saperi, così da migliorare il benessere degli animali, domestici e selvatici. Nel portare avanti la nostra missione di tutela dell’ambiente, degli animali e dei loro habitat, privilegiamo soluzioni che abbiano un impatto socio-economico multidisciplinare, facendo leva sull’innovazione e sugli sviluppi tecnici, scientifici e normativi. Grazie alla nostra rete di esperti, offriamo soluzioni tecniche e normative in grado di determinare reali cambiamenti. Mettiamo a disposizione della comunità internazionale dei soggetti interessati tutte le nostre soluzioni a fine di permettere un’ accelerazione di azione collettiva verso il cambiamento.
Contatti stampa Green Impact
Fabrizio Bulgarini |338 2198878 | f.bulgarini@tiscali.it
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www.greenimpact.it/it/green-economy-per-il-cambiamento
GUFI – Gruppo Unitario per le Foreste Italiane
L’obiettivo primario del GUFI è quello di assicurare la conservazione del patrimonio forestale nazionale affinché possa essere lasciata in eredità alle generazioni che verranno. Perché la tutela della biodiversità e del paesaggio naturale dei boschi italiani e dei benefici ecosistemici che questi assicurano all’uomo sia assicurata è necessario che almeno il 50% della copertura forestale del Paese sia lasciata alla libera evoluzione. Ciò è possibile senza entrare in conflitto con le esigenze economiche di tipo produttivo. Per il GUFI l’idea del futuro forestale dell’Italia è quella di un Paese in cui i boschi possano tornare ad occupare gran parte dello spazio che è stato sottratto loro dall’uomo ripopolando le aree attualmente marginali e improduttive e andando a costituire ampie cinture verdi intorno alle città. Inoltre, i boschi destinati alla produzione devono essere gestiti al fine di produrre materiali legnosi e non destinati a usi ad alto valore aggiunto.
Contatti stampa GUFI – Gruppo Unitario per le Foreste Italiane
Valentina Venturi | 340 3386920 | press@gufitalia.it
www.gufitalia.it
Troppo lunga!!
Le industrie sono emigrate all’estero e il clima è più caldo, a che ci serve questa energia?
Contrastare il cambiamento climatico con i fatti è quello che ci aspettiamo da una vera transizione ecologica rispettosa delle generazioni future. Grazie
La tutela dell’ambiente deve essere la priorità per una vera transizione ecologica! Salvaguardia mo le foreste per contrastare i cambiamenti climatici!
BASTA TAGLIO ALBERI!!!!!
Bravi!! E Noi, che possiamo fare per aiutare questa causa??
Il VIRUS siamo noi… Abbiamo oltrepassato vari punti di non ritorno. Perso le speranze. Ora sono serenamente RASSEGNATA…
Grazie
Le segnalo, per un ulteriore approfondimento sul tema Biomasse, un incontro in diretta streaming sulla nostra pagina Facebook GUFI – Gruppo Unitario per le Foreste Italiane, Giovedì 25 marzo ore 20,30
Basta taglio alberi
Tagluate alberi è come darsi la zappa sui piedi, insomma chi lo fa non è persona intelligente.
Tagliare alberi è un danno erariale, ecologico, sociale, tagliare gli alberi e un danno al turismo, alla salute psicologica e fisica, tagliare gli alberi è un danno alla storia, alla nostra identità….
Condivido in pieno questo appello, da alcuni anni assistiamo ad un impoverimento continuo degli ecosistemi forestali, destrutturati, semplificati, menomati di componenti essenziali, come il sottobosco, scempi che avvengono anche nei Parchi e nelle Aree Protette. Se vogliamo davvero una transizione ecologica smettiamo di colorare di “sostenibile” le azioni chiaramente in contrasto con l’ecologia, che vanno ad alterare gli habitat. Anzichè “ripristinare”, “compensare”, conserviamo con intelligenza quello che già possediamo nella nostra bellissima Italia.
Grazie
Le Segnalo, per un ulteriore approfondimento sul tema Biomasse, un incontro in diretta streaming sulla pagina Facebook GUFI - Gruppo Unitario per le Foreste Italiane. Giovedì 25 marzo ore 20,30
Le foreste servono a tutti ,uomini e animali, con esse respiriamo e riviviamo. Non distruggetele, ve ne accorgerete quando non ci sarà più rimedio per la vita
Grazie
Le segnalo, per un ulteriore approfondimento sul tema Biomasse, un incontro in diretta streaming sulla nostra pagina Facebook GUFI – Gruppo Unitario per le Foreste Italiane, Giovedì 25 marzo ore 20,30
Sono d’accordo su quanto esposto.
Grazie
Le Segnalo per un ulteriore approfondimento sulle Biomasse un giovedì 25 marzo ore 20,30 un incontro indiretta streaming sarà sulla pagina Facebook GUFI - Gruppo Unitario per le Foreste Italiane
La finta ecologia per il profitto è deplorevole. Basta con la devastazione delle foreste e degli alberi.
Gli alberi sono vita, ossigeno…e bellezza!!!!
Le foreste sono i polmoni del mondo, assorbono CO2 e restituiscono Ossigeno, quindi fondamentali allo stato dei fatti vista l’alta soglia di inquinamento ambientale raggiunta.
È scellerato deforestare, soprattutto in questo momento!
Gli alberi c’erano prima di noi. Senza di loro ni non possiamo sopravvivere
Gli alberi c’erano prima di noi. Senza di loro noi non possiamo sopravvivere
Non ho nessun commento , sono solidale alla salvaguardia dei boschi .
Grazie
Le segnalo, per un ulteriore approfondimento sul tema Biomasse, un incontro in diretta streaming sulla nostra pagina Facebook GUFI – Gruppo Unitario per le Foreste Italiane, Giovedì 25 marzo ore 20,30
Non si può pensare di rovinare tutto ciò che ci da vita per produrre energia
Saremo spacciati in pochissimo tempo
Da anni assistiamo allo scempio dei nostri boschi da parte delle ditte del legno, è urgentissimo fare qualcosa, io vivo in Toscana, è la situazione è gravissima, i boschi vengono abbattuti senza alcun criterio di conservazione della flora e della fauna e senza rispettare le norme del taglio.
ho visto la petizione FORESTE BENE COMUNE
DA PROTEGGERE NON DA
BRUCIARE PER FINI ENERGETICI
gia’ da me firmata nei mesi scorsi
ma quella alla quale si riferisce questo articolo
https://www.gufitalia.it/appello-a-draghi-per-le-foreste-stop-al-taglio-delle-nostre-foreste-per-produrre-energia/?fbclid=IwAR2BJDHXaE5EpiyaCS3uOxjKAShq86FM-sG1j2_OTMMNvDTXk6wgG1lKcT4
dove si puo’ firmare???
Andrea Carloni
Sono disponibile a ogni iniziativa di appoggio a questa campagna.
sostengo ogni iniziativa basta consumo di suolo e quindi anche di bosco.
Basta licenze edilizie, stanno cementificando e tagliare alberi o vunque
Stop al consumo del suolo – Solo gli alberi ci salveranno!!